Pos, taglio commissioni entro aprile? Pronto un tavolo permanente
Verrà istituito un tavolo permanente fra le associazioni di categoria degli operatori tenuti ad accettare i pagamenti con POS (come i commercianti) e quelle dei prestatori dei servizi di pagamento. L’obiettivo è quello di trovare un accordo per il taglio dei costi del Pos sulle transazioni sotto i 30 euro. Nel caso l’accordo non venisse raggiunto, i prestatori dei servizi di pagamento e i gestori dei circuiti dovranno pagare una tassa straordinaria sugli introiti che derivano da tali operazioni. È una delle novità inserite nella Legge di Bilancio 2023.
Si valutano dunque soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle commissioni su transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti a che presentino ricavi e compensi relativi all’anno d’imposta precedente minori di 400mila euro.
Pos, tassa straordinaria per i prestatori di servizi di pagamento
Se non si raggiungerà un accordo entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Manovra, oppure se l’accordo verrà raggiunto ma non applicato, scatterà un contributo straordinario, a carico prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento, pari al 50% degli utili che derivano dalle commissioni e da altri proventi per le transazioni inferiori a 30 euro (o a un diverso limite eventualmente deciso, sulla base di criteri di proporzionalità). Questo contributo straordinario sarebbe dovuto per il solo 2023.
I proventi saranno destinati a un apposito fondo, con l’obiettivo di contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni.
Sanzioni per chi non accetta Pos, le nuove regole
Gli esercenti che non accettano pagamenti digitali rischiano una sanzione di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del costo della transazione.
Nella prima versione della Finanziaria era previsto l’esonero dalla multa per acquisti fino a 60 euro ma, a seguito del dibattito, l’esenzione non è stata approvata.