Bonus affitti per il commercio al dettaglio anche per ricavi superiori a 5 milioni nel 2019
Le società che esercitano anche altre attività oltre quella di commercio al dettaglio possono beneficiare del bonus affitti se dall’attività di commercio al dettaglio siano derivati nel periodo d’imposta 2019 ricavi superiori a 5 milioni di euro. Lo ha reso noto l’Agenzia delle Entrate.
Per contenere la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 è stato introdotto il credito d’imposta sul canone di locazione.
Le regole del bonus affitti
Per i soggetti esercenti attività economica, il credito d’imposta sull’importo degli affitti versati nel periodo d’imposta 2020 (nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno) spetta a condizione che abbiano subito una diminuzione del fatturato nel mese di riferimento di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente.
Il dl n. 137/2020 ha poi esteso l’ambito temporale di applicazione del credito d’imposta anche ai canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e di affitto d’azienda dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, in favore delle imprese operanti in determinati settori.
La norma individua, in linea generale, come beneficiari del credito d’imposta, tra gli altri, i “soggetti esercenti attività d’impresa” con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello agevolabile (2019); tuttavia, con specifico riferimento alle imprese esercenti “attività di commercio al dettaglio”, la disposizione prevede che il bonus affitti spetti anche nel caso in cui nel citato periodo d’imposta le stesse abbiano registrato ricavi superiori a 5 milioni di euro.
Le società che esercitano anche altre attività oltre quella di commercio al dettaglio, possono beneficiare del credito d’imposta, allorché specificatamente dall’attività di commercio al dettaglio siano derivati nel periodo d’imposta 2019 ricavi superiori a 5 milioni di euro.